Relazioni ferrate Lombardia 26/04/2024 18:29 (UTC)
   
 

 FERRATA  GAMMA 2 (RESEGONE)

LUNGHEZZA PERCORSO: CIRCA 900 MT (SOLO FERRATA)   

DIFFICOLTA: MD

DISLIVELLO: 500 METRI

TEMPO NECESSARIO:  CIRCA 3 ORE ( SOLO FERRATA )




DESCRIZIONE:

Difficilissima ferrata creata come prosecuzione della prima ferrata al Pizzo d'Erna di ben più semplici caratteristiche. A Lecco si raggiunge il parcheggio della stazione di risalita al Pizzo d'Erna (602mt) che  porta alla stazione a monte Rocca d'Erna, da dove con semplice sentiero piano di circa mezz'ora si raggiunge un bivio, dove proseguendo diritto si raggiunge la cima per via normale (n°1) mentre deviando a sinistra dopo alcune facili roccette un pò scivolose, si arriva all'attacco della ferrata costituita interamente da catene, da qualche anno rinnovate , il tutto per superare 500mt di dislivello e circa 900mt di sviluppo. La parte iniziale è piuttosto tecnica, vi sono vari appoggi naturali per i piedi e la difficoltà non è eccessiva anche se un breve camino inizia a dare un idea del tipo di via che stiamo affrontando. Superata questa parte iniziale, si arriva ad un breve sentiero dove è possibile prendere fiato e che ci porta alla seconda parte sicuramente più impegnativa a causa della presenza di alcuni diedri e brevi placche, che costringono ad un notevole sforzo accentuato anche dalla notevole esposizione che oltretutto ci accompagna per gran parte della ferrata. A circa metà via si trova un breve traverso da superare in obliquo verso sinistra  e dove la presenza di un appiglio metallico per i piedi risulta di grande aiuto: è importante qui non soffrire di vertigini. Oltre il traverso abbiamo un sentiero su roccette che attraversa una crestina e qui ci si inoltra in un ambiente montano molto suggestivo ricco di roccette, dirupi e sentieri "scavati" nella roccia. Da qui la ferrata prosegue con delle placche di grande effetto ed impegno fino al grande caminone finale che ritengo essere il punto chiave della salita: si tratta di un camino di una decina di metri non eccessivamente largo e con alcune staffette per i piedi ma visto che lo si trova al termine risulta di notevole impegno e sicuramente molto selettivo soprattutto per chi arriva qua con le forze esaurite. Comunque per chi supera quest'ultimo ostacolo vi è una placca molto esposta ma ricca di staffe metalliche che porta al sentiero finale assicurato con catena scorrimano. Dalla fine della ferrata la cima del Resegone (1809mt) è raggiungibile in circa mezz'ora di sentiero in saliscendi e di conseguenza anche il rif. Azzoni posto qualche metro sotto la grande croce. Le alternative per il ritorno sono varie, dalla più lunga alla più ripida dipende dalle condizioni fisiche in cui ci si trova e comunque generalmente tramite sentiero n°1 si ridiscende ed in circa 1,30-2h si ritorna alla stazione di partenza. 
http://www.youtube.com/user/morrismaiden74#p/u/11/mNAFvnRY9x4


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FERRATA CORNO RAT

LUNGHEZZA PERCORSO: CIRCA 400 MT (SOLO FERRATA)  
 
DIFFICOLTA: D

DISLIVELLO: 250 METRI

TEMPO NECESSARIO: CIRCA 2 ORE ( SOLO FERRATA )



DESCRIZIONE:
I corni di canzo rappresentano uno dei più classici percorsi. Dalla cima si gode uno splendido panorama sulle grigne e sul lago di Como. I Corni di Canzo sono le cime più elevate della costiera che separa il corso del Lambro dal lago di Lecco. Si presentano con un versante settentrionale in gran parte roccioso, e con i restanti versanti: quello meridionale e quello occidentale, generalmente erbosi. 
La ferrata sale sul versante sud-ovest del corno Occidentale di Canzo. Partenza dalle le fonti di Gajum (mt 485) ove è possibile arrivare in auto. 
Si segue il sentiero - carreccia per la "III alpe" e i corni di canzo ferrata ben indicata da vari cartelli, facilmente si raggiunge il rifugio III alpe. Da qui un sentiero ripido sale in direzione dei Corni (indicazioni) sino a giungere in vista del versante sud-ovest del corno occidentale. A un bivio si segue verso destra un sentiero che attraversa il ghiaione alla base della parete, che porta all' attacco della ferrata. 
Si inizia con una traversata obliqua verso sinistra e al successivo tratto verticale molto esposto nel quale si trova il passaggio più impegnativo della ferrata: una placca povera di appigli ed appoggi. 
Superato questo passaggio si sale per un canalino sino ad uscire su una traccia di non attrezzata che porta a un traverso esposto ma attrezzato verso destra. 
Successivamente si sale un tratto piuttosto ripido attrezzato con una scala leggermente strapiombante e si continua per rocce ripide ma con buoni appoggi e appigli naturali, segue un altra traversata verso destra che porta a un diedro-camino ripido nel quale si trova un passaggio un po' impegnativo da superare con tecnica di arrampicata sino a giungere sulla cresta, al termine delle attrezzature. 
Si prosegue per cresta superando l'intaglio detto "Passo della Vacca"(un po' esposto e delicato in presenza di neve o ghiaccio) giungendo infine alla vetta del Corno Occidentale di Canzo ( mt. 1373; croce). La via è totalmente attrezzata con corde fisse.  
Una volta in cima si può scendere in pochi minuti al rif. S.E.V. a Pianezzo e seguendo il sentiero n. 1 si ridiscende al rif. III Alpe e quindi al punto di partenza. La ferrata si può percorrere agevolmente in 2 ore. Per il percorso di avvicinamento sino all'attacco calcolare 2 ore circa.

Nota: la ferrata si può raggiungere anche arrivando al rif. S.E.V. da Valbrona e prendendo il sentiero n.1 per il rif. III Alpe, dopo pochi minuti si arriva al ghiaione e quindi all'attacco. Oppure si può partire da Valmadrera, per S. Tomaso e quindi per il rif. III Alpe
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FERRATA CENTENARIO CAO

LUNGHEZZA PERCORSO: CIRCA 700 MT (SOLO FERRATA)
 
DIFFICOLTA: D

DISLIVELLO: 400 METRI

TEMPO NECESSARIO: CIRCA 2,5 ORE ( SOLO FERRATA )



DESCRIZIONE:
Da Menaggio si seguono le indicazioni per Plesio. Da qui si prosegue per giungere, poco dopo, alla frazione di Breglia . Poco prima della chiesa del paese (cartello indicatore), una stradina asfaltata sale verso sinistra raggiungendo, dopo circa 3 Km, le case dei Monti di Breglia 996 m; la stradina prosegue ora, stretta e poi non più asfaltata, ad un tornante c'è il parcheggio dove si lascia l'auto. Si prende, allora, a sinistra sulla mulattiera che dopo aver lambito di nuovo la strada presso un tornante continua fra spazi erbosi e rado bosco di betulle. A quota 1120 m, presso una zona di rimboschimento cintata, il percorso si divide. Seguendo una delle due diramazioni, si giunge al rifugio Menaggio.
Dal Rifugio si prende il sentiero (cartelli indicatori) che in piano punta verso Sud-ovest raggiungendo la base dei denti di Grona, la serie di torrioni calcarei che formano lo sperone Sud-est del monte. Traversato lo sbocco del canalone detritico percorso dal sentiero della "Direttissima" si raggiunge la base dello sperone dove, presso una pianta, si trova la partenza della ferrata (targa indicatrice). La via si sviluppa lungo tre torrioni (Denti),seguendone per lo più il filo di cresta, si prosegue agevolmente e raggiunta la vetta della prima torre la via piega a sinistra sino ad un settore di rocce adagiate che si risalgono per poi deviare nuovamente a sinistra. Si riprende a salire superando uno speroncino arrotondato per poi arrivare all'intaglio posto alla base della "seconda torre", dove si incontra una prima uscita cerso il sentiero della "Direttissima". Si scala il torrione, dapprima verso destra, poi a sinistra, lungo uno speroncino, cui seguono placche in aderenza e tratti di salita divertente e panoramica. Poco oltre, roccette adagiate portano alla base della "terza torre" (ove è presente una seconda uscita dalla ferrata verso il sentiero della direttissima). Questo torrione è il più lungo ed esposto, si inizia con il tratto più impegnativo di tutta la ferrata a causa di una difficile placca rocciosa, una serie di staffe per i piedi risultano quasi indispensabili per la progressione; al termine della placca il tracciato piega bruscamente verso sinistra, dove si trova un attraversamento aereo di un canalino, che costringe ad una spaccata sul baratro. Le difficoltà diminuiscono parzialmente, e si prosegue su una serie di placche in aderenza, al cui termine si esce in vetta al monte Grona.
Discesa: può essere fatta:con il sentiero Direttissima (che s'incrocia tra l'altro anche nel raccordo fra il II° e il III° torrione e può costituire una via di fuga in caso di maltempo o eccessiva stanchezza); oppure per il sentiero della Forcoletta.
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FERRATA CORNO MEDALE

LUNGHEZZA PERCORSO: CIRCA 700 MT (SOLO FERRATA)
  
DIFFICOLTA: D

DISLIVELLO: 400 METRI

TEMPO NECESSARIO: CIRCA 2,5 ORE ( SOLO FERRATA )




DESCRIZIONE:
Arrivati a Lecco prendere la strada per la Valsassina e dopo alcune curve alla nostra sinistra troviamo via Quarto,percorrerla per un centinaio di metri finchè a destra,all'altezza dell'inizio di via S.Martino, una strada asfaltata ma molto stretta conduce dopo alcune centinaia di metri in salita,verso Rancio Alto,ad una sbarra che,se abbassata,segna il punto di arrivo con l'auto. Proseguendo oltre la sbarra a piedi si giunge ad un bivio dove a dx. un cartello indica la via normale (56) per il Corno Medale mentre a sx. ci si avvia tramite un comodo e breve sentiero (58) all'attacco della ferrata (30') a quota 650mt.
L'inizio è abbastanza verticale  ma la roccia asciutta e ruvida facilita molto la presa, superata dopo alcune decine di metri la prima placca ci si trova di fronte ad una breve cresta caratterizzata da grossi massi rocciosi e dalla presenza contemporanea della fune e della catena  che per quasi tutta la via ci accompagneranno entrambe. Nel proseguo della ferrata vi è un'alternanza di brevi diedri, placchette sempre molto verticali in particolare un brevissimo traverso verso dx. che costringe ad una grande esposizione e conduce all'inizio di una serie di placche attrezzate con gradini in ferro che aiutano molto tecnicamente ma costringono ugualmente ad un certo sforzo fisico visto la distanza tra loro.
Le ultime due placche attrezzate con questi gradini metallici  sono separate fra loro da una breve cresta  che permette di prendere fiato. Gli ultimi 150mt di dislivello sono attrezzati con solo il cavo (terminano le catene) e si sviluppano tramite un sentiero su cresta rocciosa da percorrere con cautela  visto che dà la sensazione e non solo di essere abbastanza instabile,non a caso si trovano vari punti rinforzati con resina. Arrivati alla cima (2,30h) vi si trova una antiestetica croce ed una zona di atterraggio per elicottero per fortuna vi è però una eccezionale vista verso la Grigna, il lago, il Resegone e la valle sottostante.
La discesa non è da trascurare in quanto il nostro sentiero 56 è estremamente ripido ed in alcuni punti franoso (molto attenzione nel caso fosse bagnato!!) però proprio grazie a questa sua eccessiva pendenza conduce molto rapidamente (45') al bivio dove noi avevamo proceduto sulla sx. per dirigerci verso l'attacco.
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FERRATA GAMMA 1

LUNGHEZZA PERCORSO: CIRCA 1 KM (SOLO FERRATA)
  
DIFFICOLTA: AD

DISLIVELLO: 700 METRI

TEMPO NECESSARIO: CIRCA 2,5 ORE ( SOLO FERRATA )

Giunti a Lecco bisogna salire fino al parcheggio della funivia (600mt) per i piani d'Erna da dove è possibile vedere la lontana croce che segna il punto finale della ferrata.
Sulla dx parte il sentiero n.1 in direzione rif. Stoppani che però non si raggiunge in quanto 20' dopo la partenza si trova lungo una mulattiera un bivio alla sx del quale vi è la deviazione per la ferrata.
La deviazione porta all'attacco,tramite un sentiero abbastanza ripido,in circa 10'. 
L'inizio della via è forse il punto più impegnativo (come del resto spesso e volutamente succede nella costruzione di una ferrata) in quanto nonostante sia già attrezzata con la catena non vi sono appoggi artificiali per i piedi e la parete è abbastanza povera di appigli rocciosi ma si tratta comunque di pochi metri dopo i quali tutto diventa molto più semplice e divertente.
Superati questi pochi metri un pò più impegnativi si sale su facile roccia sempre attrezzata con le catene in obliquo verso dx fino ad arrivare alla prima delle molte scale che si incontreranno in quanto per superare questa esposta placconata ci si serve di una decina di scale di varie lunghezze alcune molto esposte.
Inizialmente le scale aiutano a prendere fiato in quanto si percepisce subito la sensazione di guadagnare velocemente metri soprattutto vedendo alle nostre spalle il parcheggio di partenza che si allontana sempre più.
In un secondo tempo poi però diventa un pò monotona e fortunatamente alcuni tratti sono liberi da scale anche se restano assicurati con staffe metalliche fino all'arrivo dell'ultima scala di questa prima serie su una bellissima balconata riconoscibile anche dalla presenza di una madonnina.
Da qui in poi l'escursione è in gran parte esposta al sole e non si trova mai acqua.
Nel ripartire è importante tenere la sx,mentre a dx si proseguirebbe per il rif.Stoppani,dove resta da fare il tratto più lungo in quanto vi sono molte meno scale e si è maggiormente a contatto con la roccia.
Ci si diverte ad "arrampicare"su roccette di I°-II° sempre assicurati alla catena e con la presenza di varie staffette metalliche per i piedi superando così alcune brevi paretine.
Il nuovo tratto si trova qui ed evita la risalita del vecchio canale franoso che aggirava Punta Centa sviluppandosi alla sx di questi e risalendo un esposto sperone roccioso un pò impegnativo ma aiutati da alcune fino alla vicina Cima Centa.
Da qui si taglia a dx la parte terminale del vecchio canale grazie all'ausilio di un ponte a fune di circa 5 mt molto ben costruito e sicuro.
Quest'ultimo è comunque evitabile grazie ad una variante che con un brevissimo saliscendi attrezzato aggira il ponte stesso.
Sia la variante che il ponte conducono entrambi ad una scala al termine della quale tramite sentieri attrezzati ed una bella crestina si giunge al vecchio ponte in ferro molto stabile che porta nel tratto finale della via dove ritroviamo le ultime. 
Il culmine della ferrata è proprio la croce (1350mt) che si vede dal parcheggio e qui vi è anche un ampia zona da pic-nic con tanto di fontanella e bar alcune decine di metri più sotto.
Ci si trova proprio di fronte alla cima del Resegone.
Per il ritorno possiamo scegliere se utilizzare la funivia od il sentiero; nel secondo caso è necessario scendere comunque fino alla stazione a monte dell'impianto di risalita da dove un cartello indica l'inizio del sentiero per il rif.Stoppani (per il quale questa volta si passa) ed il parcheggio della funivia in circa 1,30h. 
In allegato alcune foto.
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FERRATE DI CASTO

LUNGHEZZA PERCORSO: CIRCA 1,5 KM ( 12 PERCORSI )   

DIFFICOLTA: AD-D-MD

DISLIVELLO: 500 METRI

TEMPO NECESSARIO: DIPENDE DAL NUMERO DI FERRATE DA
AFFRONTARE



DESCRIZIONE:
A Casto è presente un circuito di vie ferrate disposto a cerchio che consente agli appassionati del genere di cimentarsi su brevi ma intensi passaggi su roccia a volte anche impegnativi.
La via ferrata di Casto è un circuito che si sviluppa ad anello e necessita di circa tre ore per essere completato. Sono presenti tratti medi e alcuni difficili e spesso interrotti da facili sentieri che nel caso di necessità permettono di tornare alla partenza in modo veloce.
I passaggi di vie ferrate sono tredici e possono essere affrontati anche separatamente per cui è possibile costruire il proprio itinerario in base alle proprie capacità.
Il dislivello totale delle ferrate è intorno ai 500 metri ma non è una vera e propria scalata perchè i settori attrezzati spesso si sviluppano uno di fianco all'altro.
Sono inoltre presenti due ponti tibetani molto divertenti e da segnalare è anche il passaggio presso la "stretta di Luina", un canyon naturale scavato nella roccia che porta l'escursionista in un ambiente affascinante che permette di affrontare passaggi con i piedi a pelo d'acqua e sempre tra due pareti di roccia alte decine di metri: uno spettacolo!
Nei tratti della stretta non è necessaria l'assicurazione con imbraco ma è sempre presente un cordino di acciaio e verghe di ferro per i piedi, il torrente è piccolo per cui anche in caso di caduta in acqua non ci sono particolari pericoli: è consigliato anche ai non esperti ed è possibile praticarlo direttamente senza l'obbligo di effettuare la ferrata. La stretta è raggiungibile dalla strada in prossimità del secondo ponte a 200 metri dal parcheggio per l'auto.
Durante l'itinerario è possibili visitare il parco delle fucine e il rifugio situato nelle vicinanze, nel complesso è una ferrata difficile che richiede una buona preparazione, sono presenti alcuni settori più semplici che possono essere affrontati anche singolarmente senza compiere tutto il percorso.
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FERRATA SASS TAVARAC

LUNGHEZZA PERCORSO: CIRCA 80 MT (SOLO FERRATA)

DIFFICOLTA: MD

DISLIVELLO: 60 METRI

TEMPO NECESSARIO: 1 ORA ( SOLO FERRATA )


DESCRIZIONE:
Raggiunta Crevenna,frazione di Erba, si seguono le indicazioni per l'Eremo di San Salvatore. Presso un agglomerato di villette, prima che la strada diventi privata, è possibile parcheggiare in alcuni spiazzi erbosi sulla destra. Già da questo punto è possibile intravedere la bella parete calcarea del Sass Tavarac
Si prosegue quindi a piedi risalendo l'ampia strada asfaltata che conduce con alcuni tornanti in leggera pendenza all'Eremo (560 m s.l.m.). Questo luogo è raggiungibile anche in auto, ma le possibilità di parcheggio sono abbastanza limitate.Dall’Eremo di San Salvatore si imbocca una bella mulattiera dalla quale, dopo pochi minuti, si stacca un ripido sentiero sulla destra che conduce ai piedi della falesia del Sass del Tavarac.  La ferrata inizia risalendo una paretina abbastanza verticale (alcuni passaggi sfiorano il IV grado UIAA) di circa 20 metri, protetti da un cavo metallico ben teso. Si traversa quindi a sinistra (catene) per alcuni metri in piena esposizione, quindi con leggera diagonale ascendente si raggiunge un brevissimo sentierino di raccordo che porta alla base di un canalino roccioso che si supera agevolmente. Ci si trova qui sulla sommità del primo pilastrino in cui è possibile suddividere il Sass del Tavarac.
Ancora un breve tratto di raccordo e ci si trova a d affrontare un ripido canalino verticale (catena, ) superato il quale si sbuca su di un boschetto pensile molto panoramico.
Questo primo tratto è il più difficile del percorso, Imboccando il sentiero verso destra, si giunge invece alla seconda parte della ferrata. Si parte superando una rampa abbastanza verticale di roccia giallastra, sempre compatta sebbene meno solida della precedente, assicurati da un cavo metallico ben teso. Dopo un traverso ascendente verso sinistra, si guadagna agevolmente la sommità del secondo pilastro e il sentiero che, in pochi metri, conduce direttamente sulla sommità del Sass del Tavarac.
Spettacolare il panorama che si apre sulla Brianza, la Valassìna e, in lontananza, le Grigne di Lecco. 
 
DISCESA 
Dalla cima si imbocca un evidente sentiero a nord-est che conduce in breve alla mulattiera pietrata, da qui in 10 min. si raggiunge l’Eremo di S. Salvatore.
 
Considerazioni: 
Progressione solo tramite corde fisse, appigli artificiali inesistenti!
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  LA MONTAGNA
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  VIE FERRATE EFFETTUATE
QUESTA E' UNA LISTA DI TUTTE LE FERRATE SVOLTE SULL'ARCO ALPINO E SULLE PREALPI LOMBARDE CON LA PARTECIPAZIONE DI MIO FRATELLO MAURIZIO.
IN QUALCHE OCCASIONE HO AVUTO ANCHE IL PIACERE DELLA COMPAGNIA DEI MIEI COGNATI COSTANTINO E GAETANO.

"Delle guide" Gressoney, Aosta
"Gorbeillon" Valtournenche, Aosta
"Corno Rat" Valmadrera, Lecco
"Gamma 1" ai piani d'Erna, Lecco
"Gamma 2" al Resegone, Lecco
"Corno Medale" Lecco
"Centenario CAO" Menaggio, Como
"Orrido" di Chianocco, Torino
"Orrido" di Foresto, Torino
"Ferrate" di Casto, Brescia
"Nicola Ciardelli" Roure, Torino
"Gorge" fiume Dora Riparia, prov.Torino
"Nito Staich" Oropa, Biella
"Ottorino Marangoni" Mori, trento
"Rocche del Reopasso" Crocefieschi, Genova
"Jose Angster" Gressoney, Aosta
"San Salvatore" Lugano, Svizzera
"Tridentina" Val Badia Colfosco, Bolzano
"Della Balma" Balma, Biella
"Sass Tavarac" Erba, Como
"Rocca bianca" Caprie, Torino
"Du Diable" Aussois alta Savoia, Francia
"S. Contessi" m. 2 mani, Morterone, Lecco
"Bethaz-Bovard" Valgrisenche, Aosta
"Gabi-Simplon" Gabi, Svizzera
"Emilio Detomasi" Alagna, Vercelli
"Rocca Clarì" Claviere, Torino
"Zucco Pesciola" piani di Bobbio, Lecco
"Degli Alpini" gr. Fanes ( DOL.) Cortina, (BL)
"Limbo" Oropa sport, Biella
  NUMERI TEL. UTILI IN MONTAGNA
Forestale (CFS) -
Segnalazione incendi boschivi e
emergenza ambientale (1515)

Vigili del Fuoco (115)

Emergenza Sanitaria ed elisoccorso (118)

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